venerdì 13 aprile 2012

Nilde Iotti come la Minetti? La Santanchè studi la storia

La Rete della Conoscenza esprime profondo disgusto per le aberranti affermazioni dell'On. Santanchè sulla figura di Nilde Iotti. E' stato infangato il nome e la memoria di un nome eccellente della Resistenza Italiana, organizzatrice e responsabile del Gruppo di Difesa della Donna, formazione antifascista del PCI, presidente dell' "Unione Donne Italiane"di Reggio Emilia e prima donna Presidente della Camera.

Riteniamo infatti scandaloso, oltre che sessista, che l'On. Santanchè abbia espresso questo paragone, attraverso un parallelismo tra la relazione della Minetti con Silvio Berlusconi ed il rapporto che legava Nilde Iotti e Palmiro Togliatti, affermando che entrambi fossero espressione di un servilismo di genere, a detta della Santanchè, "utile" ad una donna per ricoprire dei ruoli autorevoli in politica.


Rispolverando un po' di memoria storica del nostro paese, ricordiamo che Nilde Iotti è stata un personaggio politico che ha costruito il proprio vissuto sulla  forza e determinazione di donna, senza "canali privilegiati" ma attraverso la militanza, l'impegno e la passione politica, capacità che le sono state riconosciute a prescidendere da qualunque legame personale assolutamente legittimo.
Per questo consigliamo all'On. Santanchè di studiare meglio la storia politica del nostro Paese e magari anche del pensiero femminista: la questione non è la libertà sessuale di questo o quel personaggio politico uomo o donna che sia, ma la condanna di un sistema di potere machista, basato sullo scambio sessuale che alimenta sistemi di corruzione e che non tiene conto dell' impegno, delle capacità e delle idee delle donne, un sistema di potere che non ha nulla a che vedere con la vita personale di Nilde Iotti.

Gli studenti e le studentesse della Rete della Conoscenza si impegnano per un'Italia come quella che sognava Nilde Iotti, in cui venga eliminata definitivamente la cultura maschilista che ancora predomina, in cui ci sia un sistema di welfare che tuteli realmente le donne, una nuova idea di democrazia paritaria che tenga a mente diverse pratiche politiche e di partecipazione che rispettino le differenze e la parità di genere.

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