Vanessa, Francesca, Antonella, Stefania, Anna sono solo alcuni dei nomi delle 54 vittime della violenza maschile dall’inizio del 2012 nel nostro Paese.
Nomi comuni, nomi come i nostri, nomi di donne.
”Avrà avuto le sue colpe” “o Avrà fatto qualche cosa”: si è sempre pronti a dare giustificazioni di pena per la violenza subita dalle donne, a partire dai giornali che continuano ad usare l’espressione “delitto passionale” per omicidi che non hanno nulla a che fare con la passione, ma solo con un’idea della donna come proprietà dell’uomo che ne può disporre come vuole, fino a disporre della sua vita.
La nostra lotta alla violenza di genere non si ferma alla sola denuncia dei femminicidi, ma soprattutto nel cercare di eliminarla nei piccoli gesti nei luoghi che viviamo, nei nuclei familiari , nelle scuole, nelle Facoltà, tra i nostri amici.
Ci ritroviamo, ogni giorno che passa, davanti ad una vera e propria “emergenza femminicidi” che si consuma specie all’interno della coppia. E’ l’uomo più vicino ad impadronirsi della vita della donna. La violenza di genere è un fenomeno molto spesso sottovalutato di cui lo Stato deve farsi carico.
Sottoscriviamo l’appello “Mai più complici” di Se non ora quando? perchè riteniamo che non sia più possibile chiudere gli occhi di fronte ad un problema grave nel nostro paese, un problema che non è la semplice somma di tanti casi di follia singola, bensì una questione politica.
Riteniamo importante quindi, un reale interessamento e coinvolgimento da parte delle istituzioni per poter debellare questo problema. Proponiamo che nei luoghi della formazione e non, vengano istituiti sportelli di ascolto e d’aiuto, attivi ed efficienti, che siano accompagnati da corsi di comunicazione assertiva e di gestione delle emozioni che abbiano come scopo quello di prevenire questo fenomeno, aumentando la consapevolezza dei diritti dell’altro e insegnando modi di interagire che non comprendano la violenza.
Abbiamo bisogno di una maggiore attenzione verso questi temi, che dimostrano come ancora, il nostro, sia un Paese imperniato dai valori del patriarcato e del machismo.
Per sottoscrivere l’appello http://www.petizionepubblica. it/?pi=P2012N24060
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